- n. 1 - Dicembre 2012/Gennaio 2013
- L’editoriale
Carmelo Pezzino
Ci troviamo nuovamente, ad inizio anno, ad auspicare che sia finalmente possibile, nei mesi a venire, ridefinire un assetto normativo e strategico dei servizi funebri e cimiteriali del nostro Paese. L’inerzia di Governo e Parlamento, alla quale siamo purtroppo abituati, ha lasciato spazio alle iniziative delle singole Regioni con risultati che hanno sostanzialmente portato, pur in presenza di spunti innovativi ed interessanti, ad una disomogeneità di norme su tutto il territorio nazionale che ha determinato, se possibile, una confusione ancora maggiore rispetto al passato. L’istituzione del Consiglio Nazionale della Funeraria Italiana, al quale sono stati invitati esponenti di tutte le categorie interessate, vuole imprimere una accelerazione alla definizione di un nuovo testo di proposta di legge da presentare al Parlamento una volta che questo si sarà insediato dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio 2013. Le posizioni all’interno del Consiglio non sono certamente univoche, ma emerge la volontà comune di mediare le diversità per giungere a soluzioni che identifichino con chiarezza le richieste del mondo imprenditoriale funerario e che, soprattutto, creino una identità di comparto che possa conferire allo stesso maggiori forza e rappresentatività. Riteniamo che potrebbe essere interessante, esaurita questa fase di stesura del testo e prima di presentarsi alla classe politica, confrontarsi con altre espressioni (pensiamo ad Anci, all’Ordine dei Medici, alle Associazioni di Consumatori,…) per verificare preventivamente eventuali possibili opposizioni e per trovare, anche in questo caso, un minimo comune denominatore.
L’intero comparto necessita di una svolta. Facciamo nostro il pensiero espresso dal Presidente EFI, Gianni Gibellini, in una nota inviata a tutti i componenti il Consiglio Nazionale della Funeraria Italiana e della quale vi proponiamo uno stralcio.
“… I nostri obiettivi non devono essere limitati esclusivamente alle normative di riferimento, nazionale e regionali, ma dovrebbero essere adeguati alle linee guida emanate dalla Unione Europea ed ampliati a temi che, pur rientrando in linea generale anche nei nuovi impianti di legge, assumono carattere di urgenza e andrebbero perseguiti con immediatezza e con determinazione: definizione dell’attività funebre e dei requisiti fondamentali per esercitarla, esplicitando le diverse caratteristiche che dovrebbero contraddistinguere le Imprese Funebri, le Agenzie, i gestori di Case Funerarie, i Centri Servizi (sostanza aziendale, disponibilità di risorse umane, tecniche e tecnologiche, proprietà di mezzi,…) e rimarcando come oggi le Onoranze Funebri debbano essere catalogate come “Servizi alla Persona”; uniformità di regole e di disposizioni su tutto il territorio nazionale; affermazione dell’etica, della deontologia professionale, della trasparenza, della correttezza nell’acquisizione dei servizi funebri, della qualità delle prestazioni e dei servizi erogati; sollecitazioni ad ogni Autorità preposta perché vengano effettuati controlli rigorosi ed efficaci sul pieno rispetto di tutte le regole inerenti le diverse categorie professionali; valutazione di nuove e moderne forme di Contratti di lavoro; riconoscimento di pari opportunità per operatori pubblici e privati (con opportune garanzie) anche per la realizzazione di cimiteri e di crematori; informazione ampia, esauriente, corretta e trasparente nei confronti dell’opinione pubblica e dei media; rapporto con Ministeri competenti per concordare agevolazioni fiscali sulle spese funebri e cimiteriali ed eventuale modifica del regime iva; determinazione delle caratteristiche per la realizzazione delle Case Funerarie e delle Sale per il Commiato e istituzione di un Ente di protezione per la verifica della piena rispondenza a tutte le norme di legge; obbligatorietà di una Formazione Professionale riconosciuta, qualificata e verificata per gli Operatori; definizione delle caratteristiche dei trattamenti di tanatoestetica e requisiti minimi per esercitarli secondo una formazione obbligatoria qualificata; proposizione di un disegno di legge sull’introduzione in Italia della tanatoprassi e delle regole per poterla eseguire (vedi modello francese)”.
Buona lettura a tutti!
Carmelo Pezzino