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la donna dei due mondi

É Deborah Andres la protaginista di questo numero. Già responsabile della manifestazione statunitense organizzata dalla NFDA, ora è dirigente di una storica impresa funebre di Singapore.

Da anni conosciamo Deborah Andres per essere stata la responsabile delle relazioni internazionali della NFDA (l’associazione statunitense degli impresari funebri che annualmente organizza anche la fiera di settore) e per averla incontrata in tutti i più importanti appuntamenti in giro per il mondo e soprattutto nelle varie edizioni di Tanexpo.
Di nazionalità canadese ma nata a Cuba, Deborah è una persona franca e dinamica con una mentalità curiosa e aperta a nuove esperienze che l’hanno portata a viaggiare tantissimo, aiutata anche dal fatto di parlare perfettamente tre lingue (inglese, francese e spagnolo). Da qualche anno si è trasferita a Singapore dove ricopre il ruolo di amministratore delegato di una delle più importanti e antiche imprese funebri, la  Ang Chin Moh Funeral Directors, fondata nel 1912 che svolge dai 30 ai 40 funerali al mese.

Recentemente intervistata da Nicholas Yong della testata web “Yahoo News Singapore” per la rubrica “More than a job” (più che un lavoro) dedicata a  persone che hanno fatto scelte lavorative non convenzionali, Deborah ha raccontato brevemente la sua storia e il suo rapporto speciale con questa professione.
Volevo fare la poliziotta, sono stata per un periodo nell’esercito, poi ho lavorato nel campo della comunicazione. Desiderando una posizione più stabile ho successivamente spedito in giro molti curricula. Nel 2001 sono stata chiamata per un colloquio di lavoro a Milwaukee, nel Wisconsin. Non sapevo esattamente di che compagnia si trattasse (in quel caso il curriculum non l’avevo inviato direttamente io) per cui, quando arrivando davanti agli uffici  durante una tempesta di neve scorsi la targa National Funeral Directors Association pensai ad un errore. Come la maggior parte della gente concepivo i funerali come un evento a cui partecipare per rendere omaggio al defunto e alla famiglia, mai mi ero soffermata a pensare a tutto quello che sta dietro all’organizzazione di una cerimonia funebre.
Proprio quell’anno ci fu la tragedia dell’11 settembre.
Lavoravo da poco alla NFDA quando successe e fu determinante per decidere di proseguire la mia carriera in questo settore. L’associazione ha coordinato gli impresari sia americani che esteri, anche attraverso le relative associazioni di categoria, per la ricerca dei resti delle 2.996 vittime. Medici, paramedici, poliziotti e vigili del fuoco, una volta terminate le loro mansioni, hanno passato la mano agli addetti funebri. È stato affidato a loro il compito più gravoso e straziante, quello di portare alla luce brandelli di corpi, identificarli e consegnarli ai loro cari con tutto il tatto e la dignità possibili, rimanendo vicini alle famiglie anche per un supporto psicologico. Per diversi mesi siamo stati in prima fila e questa esperienza mi ha segnato profondamente accrescendo un sentimento di ammirazione e di rispetto per coloro che si dedicano a questa professione.
Dopo diversi anni alla NFDA, dove nel frattempo aveva assunto il ruolo di Expo manager, Deborah Andres da un paio di anni si è trasferita nel Sud-est asiatico.
Dal clima nordico del Wisconsin caratterizzato da rigidi inverni a quello sub tropicale di Singapore dove il caldo umido è una dominate costante, un cambiamento davvero radicale…                
Anche questa volta è stato il caso a determinare questa decisione, quando durante l’esposizione funeraria di Hong Kong ho conosciuto Ang Ziqian, l’erede dell’impresa di famiglia Ang Ching Moh Funeral, con cui stabilii immediatamente un buon rapporto di stima ed amicizia. Lo rincontrai qualche tempo dopo, nel 2014, ad un congresso in Irlanda e in quell’occasione mi chiese di far parte della sua azienda. Sulle prime rimasi un po’ titubante ma poi mi sono detta: perché no?
Ora Deborah è alla guida di un team di 47 persone e si è impegnata a fondo per professionalizzare lo staff puntando sulla qualità dei rapporti interpersonali e motivandolo a sentirsi orgoglioso del proprio lavoro. Le chiediamo come si trova e se ci sono differenze sostanziali tra i due mondi.
Avendo viaggiato molto nei Paesi asiatici la loro mentalità e le loro pratiche mi erano già familiari - ci racconta. - Apprezzo molto che qui le cerimonie di addio si svolgano secondo la tradizione e che ad esse vengano dedicati più giorni: lo ritengo un modo più consono per onorare chi ci ha lasciato. Una cosa che invece lamento è che la legge stabilisce che le case funerarie siano collocate fuori dalle aree residenziali, in strade secondarie. Per me è un po’ come se si volessero nascondere le cose inutili dietro ad una tenda, lo trovo molto discutibile. La morte fa parte del ciclo della vita e deve essere celebrata con rispetto e dignità.
Se quando era alla NFDA Deborah operava per lo più dietro alle quinte, ora ha spesso a che fare con le famiglie in lutto e i suoi tratti occidentali a volte non hanno mancato di creare grande sorpresa tra i clienti. Ciò tuttavia non dovrebbe stupire: anche il nostro settore si sta globalizzando!
 
Raffaella Segantin


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