Riconfermato per acclamazione,
Giuseppe Bellachioma ha chiaramente espresso, fra i propri punti programmatici, l’obiettivo di adoperarsi per arrivare, un giorno, ad
un’unica Federazione che rappresenti le imprese funebri private e che ne tuteli ogni interesse.
“È una idea che mi appartiene da anni e, oggi più che mai, i tempi sembrano maturi per trasformare in realtà quella che da alcuni è ancora considerata una utopia. Ce lo chiede la base, stanca forse di assistere a diatribe che non risolvono alcunché e che trasmettono all’esterno un forte senso di disomogeneità; ce lo chiede la parte sana della categoria, che vorrebbe definite con chiarezza le prerogative e le potenzialità della moderna attività funeraria; ce lo chiedono le Istituzioni, che intendono confrontarsi con un interlocutore che esprima per davvero una unità di intenti e la reale forza del comparto; ce lo chiede il sistema produttivo, spesso disorientato e a volte quasi infastidito nel subire pressioni a voler propendere per l’una o per l’altra parte. Occorre guardare al futuro e ad un contesto internazionale in cui ritengo indispensabile che il nostro Paese si attesti ai vertici, la posizione che naturalmente gli compete. Vorremmo da subito confrontarci con Feniof, l’altra storica Federazione purtroppo assente al nostro Congresso, e con più giovani Organizzazioni quali l’Associazione Case Funerarie – Funeral Home, per trovare basi solide su cui costruire un progetto di possibile unificazione. Siamo anche disposti a fare qualche passo indietro sul fronte dei principi e sul piano personale, lasciando ad altri la ribalta. L’ho detto e lo ribadisco: preferisco essere membro di Presidenza in una grande Federazione piuttosto che presidente di un organismo che rappresenta solo una parte della categoria”.
Per raggiungere questo obiettivo avete intenzione di convocare un Consiglio Nazionale della Funeraria.
“Vorremmo indirlo nel mese di settembre e inviteremo tutte le espressioni del comparto, nessuna esclusa. Vogliamo alimentare il dialogo ed il confronto su tutte le questioni che investono, direttamente o indirettamente, il sistema funerario e cimiteriale italiano. Saranno presenti gli organismi di categoria, ma anche coloro che, non essendosi ancora organizzati in maniera sistematica, possono rappresentare gli interessi delle singole filiere. Ci saranno anche le fiere e le riviste specializzate: non sarà facile, ma se un giorno si potesse arrivare ad un’unica Federazione, ad un’unica Fiera e ad un’unica testata di riferimento, a prescindere dalla loro denominazione e dalle persone che le dirigeranno, allora potremmo dire di aver lavorato tutti per il bene comune contribuendo a rendere davvero forte il sistema Italia. E il nostro Paese potrebbe legittimamente aspirare ad assumere un ruolo guida anche in ambito europeo”.
Sistema Italia che attende da anni una nuova legge quadro nazionale di riferimento.
“In questo momento storico ritengo difficile che governo e parlamento trovino tempo e voglia di portare avanti il Disegno di Legge che da quasi tre anni, ormai, è fermo presso le diverse Commissioni di Camera e Senato. Ma, lo hanno ribadito i parlamentari intervenuti al nostro Congresso Nazionale, le istituzioni guardano con rinnovata attenzione ad esigenze che non sono solo nostre, ma anche di quasi 600.000 famiglie che ogni anno vengono colpite da un lutto. Stiamo lavorando perché uno dei primi atti della prossima legislatura possa essere l’approvazione della nuova legge nazionale in materia funeraria. Non vorrei essere tacciato di eccessivo ottimismo, ma interpretiamo favorevolmente la richiesta di un appuntamento pervenuta a Federcofit dal Senatore Ignazio Marino, presidente della Commissione Sanità del Senato, per approfondire i contenuti della normativa. Chissà che, sugli argomenti che ci stanno a cuore, per una volta destra e sinistra possano trovare una facile intesa …”.