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Sulla proposta di Disegno di Legge AS1611

LE DIVERSE OPINIONI 2/4

In qualità di Presidente del Consorzio Tanexport mi sono sentito in dovere, una volta esaminato il Disegno di Legge, di inviare una comunicazione al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On. Luca Lotti, per esprimere la nostra opinione sul testo presentato in Senato dal Senatore Stefano Vaccari.
Siamo tutti concordi che ogni strumento presente all’interno della legge e volto a combattere chi lavora in maniera scorretta e illegale sia utile e necessario. Non ci siamo soffermati su argomenti specifici relativi all’attività di Impresario Funebre in quanto riteniamo che su questa materia siano competenti le Federazioni. L’aspetto principale sul quale non ci troviamo d’accordo è il fatto che manca la novità tanto attesa da parte di tutti gli addetti ai lavori: la liberalizzazione del settore.
Purtroppo, è un dato di fatto, gli enti pubblici hanno avuto una gestione totalmente fallimentare in termini economici e di servizi offerti alla cittadinanza in merito al crescente fenomeno della cremazione così come nella gestione dei cimiteri. Nel testo, invece che essere presente un’apertura nei confronti dell’iniziativa privata, si va in direzione esattamente opposta, in netto contrasto anche con i principi più volte indicati dal Presidente del Consiglio.
Devo comunque ringraziare il Sottosegretario Lotti per aver prontamente risposto alla mia comunicazione tramite la sua Segreteria Tecnica promettendoci di accogliere la nostra richiesta di una futura partecipazione, da protagonisti, a questo importante processo di riforma. Rimaniamo quindi in attesa di una “chiamata” con lo scopo di fornire un significativo contributo alla stesura di una legge utile e innovativa, degna di un Paese dove il “made in Italy”, in particolare nel nostro settore, risulta essere fra i più apprezzati a livello mondiale. 
Alfredo Vezzani
Presidente Consorzio Tanexport
 
Quando, in occasione di Tanexpo 2014, abbiamo avuto modo di approfondire con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti e con il Senatore Stefano Vaccari in visita alla rassegna l’attuale situazione del comparto funerario italiano, abbiamo trovato interlocutori che hanno immediatamente compreso l’urgenza e la necessità di intervenire sotto il profilo legislativo per fronteggiare una situazione di crescente degrado che, svilendo le Onoranze Funebri e livellando verso il basso la qualità dei servizi erogati, provoca non pochi disagi alla collettività e alle tantissime Imprese che, nel nostro Paese, operano con correttezza e con professionalità. Spronati dal loro interesse, e dalla disponibilità dichiarata anche dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, abbiamo ritenuto opportuno impegnarci direttamente nell’elaborare proposte concrete e lo abbiamo fatto confrontandoci con chi, come noi, intendeva “costruire” e non “distruggere”: è stato un percorso non privo di difficoltà, ma ritengo molto interessante il risultato finale.
In ambito funerario il Disegno di Legge AS 1611 definisce cosa sia l’impresa funebre e ne identifica i requisiti soggettivi e oggettivi minimali; prende atto della rilevanza sociale ed economica del comparto; identifica alcune linee di azione che possano determinare in pochi anni un profondo cambiamento sia delle condizioni di offerta dei servizi, sia del numero e delle caratteristiche strutturali degli operatori; si propone di contribuire ad un’opera di moralizzazione, riducendo al tempo stesso i fenomeni di procacciamento dei servizi; mette in campo una serie di azioni per ridurre drasticamente l’evasione fiscale e per trasformare forme di lavoro più o meno legali in lavoro regolare; introduce sistemi adeguati di controlli; aggiorna in modo contemporaneo e coordinato il trattamento fiscale e tributario delle spese funebri; individua nelle Case Funerarie e nelle sale del commiato opportunità per una migliore qualità di servizio; riconosce l’importanza della formazione e dell’aggiornamento e apre a nuove figure professionali; supera l’attuale quadro normativo, frammentato in norme statali, regionali, comunali.
In ambito cimiteriale individua soluzioni di possibile risanamento economico finanziario e di razionalizzazione di luoghi che rappresentano la memoria della collettività; identifica una aliquota agevolata iva al 10% ed estende le detrazioni fiscali ad un limite di 7.500 euro comprensivo di “spese funebri, opere edili e lapidee cimiteriali e relativa accessoristica funebre”; articola il sistema gestionale cimiteriale in ambiti territoriali ottimali cimiteriali, detti ATOC, con una azione di riordino che supera le micro gestioni municipali a favore di dimensioni di scala idonee a coniugare efficienza con efficacia ed economicità; coniuga i piani di manutenzione dell’esistente con il recupero e con il riuso di sepolture spesso abbandonate e destina risorse al Centro e al Sud del Paese dove ancora è forte la domanda di manufatti cimiteriali; regola l’accesso alla cremazione per ripristinare quel che la legge 130/2001 aveva originariamente previsto e cioè una gestione unitaria a livello statale della normativa, essendo materia esclusiva dello Stato; prevede una riduzione di investimenti in immobilizzazioni cimiteriali, da canalizzare invece nella manutenzione dell’esistente, ed esplicita un sistema contabile cimiteriale, ma anche fiscale, che favorisca l’accantonamento di somme per futuri costi gestionali.
Una buona legge, nel suo complesso, che dovrebbe garantire le famiglie e gli Operatori Funebri sani e che auspichiamo possa trovare al più presto attuazione. Contrariamente a quanto ascoltiamo provenire da più direzioni, nessuno sarà costretto a chiudere se non quelli che intendono continuare a lavorare nella più palese irregolarità e approfittando della pressoché totale assenza di controlli. Chi sostiene il contrario è in malafede e non sa trovare, a sostegno delle proprie tesi, argomenti diversi da gratuite volgarità! Troviamo irragionevole che le più “feroci” critiche vengano dalle storiche Organizzazioni di categoria che dovrebbero affermare la regolamentazione e la moralizzazione del settore, il rigore etico, la trasparenza, la correttezza nell’acquisizione dei servizi, un equo rapporto qualità/prezzo, la lotta al lavoro nero e alla fatturazione sommersa; ma forse, arrivando laddove non ritenevano potessimo giungere, “abbiamo scoperto il nervo” di chi sa di non aver fatto nulla per troppo tempo, anteponendo interessi particolari a quelli generali con il risultato di alimentare caos e disagi.
Gianni Gibellini
Presidente EFI
Eccellenza Funeraria Italiana
[continua]


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