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Pilato e la sua "Cinque Posti"

DESTINATE A CRESCERE

L'autofunebre "Cinque Posti" ha segnato il passaggio della PILATO ad una dimensione industriale che, grazie anche all'alleanza con la società tedesca BINZ, le permette di competere al meglio sui più esigenti mercati europei con un prodotto all'altezza di ogni aspettativa.

 

Trascorso più di un anno dal varo della "Cinque Posti", abbiamo voluto analizzare - con il contributo degli esperti che hanno curato le fasi di ideazione e progettazione e dei tecnici che si sono occupati della successiva omologazione ad autofunebre - l'evoluzione formale, tecnologica e di immagine che si è compiuta con questo modello davvero rivoluzionario e all'avanguardia sotto l'aspetto tecnico e funzionale, anticipatore di un design dalle linee estetiche emergenti e ispiratore di nuove strategie che hanno orientato la PILATO ad approfondire sempre più il rapporto di collaborazione con la BINZ, partner europeo eccellente per competenza e per affidabilità.

LA GENESI DI UN PROGETTO

Già nel 2002, quando il nuovo modello 211 MERCEDES "classe E" prese il posto del precedente modello 210, PILATO si sentì pronta ad avviare al suo interno quel processo di industrializzazione del prodotto che le avrebbe consentito di affrontare il progetto iniziale nella sua globalità, dal concept design al prototipo, e di valorizzarlo al massimo in funzione delle esigenze produttive, tenendo conto dei requisiti di affidabilità, ergonomia e sicurezza. L'incarico di sviluppare l'intero processo creativo fu affidato alla PILATO DESIGN TEAM, ovvero la squadra di tecnici e progettisti che si occupa di tutti i modelli di autofunebre verificandone ogni possibilità di attuazione e di esecuzione con procedimenti industriali. Ebbe così inizio una lunga ed intensa fase di progettazione, con la formulazione di un design, la ricerca di materiali e tecnologie per la realizzazione, gli studi di fattibilità in funzione dei processi produttivi, la realizzazione di un modello tridimensionale fresato utile alla produzione degli stampi.

LA RICERCA DI UN POTENTE ALLEATO

L'autotelaio MERCEDES ricavato dalla vettura della "classe E" è prodotto dalla BINZ in collaborazione e per conto della DAIMLER CHRYSLER con cui, dal 1936, la stessa BINZ collabora per la produzione di veicoli ad uso speciale: ambulanze, mezzi corazzati, auto per la polizia, Limousine, automobili speciali destinate ai Capi di Stato. Attualmente BINZ è l'unico allestitore autorizzato ad allungare l'interasse delle vetture originali MERCEDES; ciò le consente di costruire un autotelaio lungo mantenendo la validità della garanzia sul mezzo trasformato.

La lunghezza di questo autotelaio si era rivelata però insufficiente per l'autofunebre a doppia cabina che i progettisti della PILATO DESIGN TEAM avevano concepito per il mercato italiano. Venuta a conoscenza, nel frattempo, che sul nuovo modello MERCEDES 211 anche BINZ avrebbe avviato la produzione di autofunebri, PILATO prese la palla al balzo: dopo un approccio iniziale con l'allestitore tedesco, avanzò la proposta di una collaborazione tra le due Aziende per realizzare una versione 4 porte. Bisognava convincere BINZ sulla opportunità di allungare ulteriormente il passo del telaio originale MERCEDES fino ad ottenerne uno con passo 3900 mm, lo "scheletro" al quale PILATO avrebbe fatto indossare il "vestito" della carrozzeria. BINZ accettò la proposta e iniziò una produzione che si è rivelata congeniale non solo per la "Cinque Posti" italiana, ma anche per la sorella tedesca, la "Binz H/4". Grazie ai buoni risultati ottenuti, BINZ nomina PILATO legale rappresentante per l'Italia di tutte le autofunebri e Limousine prodotte negli stabilimenti di Lorch.

LA SFIDA DELLA OMOLOGAZIONE

Il contatto con la Casa tedesca è stato di grande importanza per la PILATO i cui collaboratori hanno maturato significative esperienze nell'elaborazione del progetto e nella sua realizzazione, usufruendo anche del sostegno dei consulenti tecnici e dei responsabili di produzione della BINZ, soprattutto per quanto riguarda il difficile aspetto dell'omologazione. È stata questa, infatti, il primo grande esame da affrontare. Il prototipo fu sottoposto ad una prova presso il Centro Collaudi di Colonia e al "crash test" presso gli stabilimenti MERCEDES di Stoccarda, verifiche indispensabili per accertare che la struttura portante della scocca rispondesse agli standard di qualità e di sicurezza della Casa tedesca e che la panchina passeggeri e l'ancoraggio delle cinture dei sedili posteriori rispettassero le direttive CE in materia di sicurezza, al fine di ottenere l'omologazione europea per il rilascio del COC (Certificate of Conformity) utile alla immatricolazione del mezzo come autofunebre.

L'INNOVAZIONE CONTINUA

L'incontro con BINZ ha costituito per la PILATO l'occasione per sviluppare strumenti più evoluti nei propri processi di lavorazione. Su richiesta di BINZ ogni singola fase di produzione deve infatti essere documentata; devono essere verificate, inoltre, tutte le operazioni svolte sul mezzo, dall'arrivo dell'autotelaio ai diversi cicli di costruzione (montaggio della scocca, verniciatura, allestimento, montaggio dei componenti elettrici ed elettronici, controlli finali), fino alla consegna del veicolo al cliente. La documentazione prodotta - schede tecniche, verifiche, check-up di parte elettrica e meccanica, fotografie - deve essere raccolta in appositi archivi e messa a disposizione del Responsabile Qualità della BINZ che ogni due mesi visita gli stabilimenti di Nervesa per controllare che tutte le operazioni svolte siano conformi alle indicazioni e alle istruzioni fornite e che la modulistica prodotta sia stata compilata in maniera corretta.

Possiamo quindi affermare che questo accordo con BINZ ha permesso alla PILATO di compiere una impennata verso la qualità totale, privilegiando una produzione fondata sull'alta tecnologia per essere pronta ad allargare i propri orizzonti e per competere in Europa su sempre nuovi mercati.

 
Rossella Piovesan

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