- n. 5 - Luglio/Agosto 2018
- Luoghi di cremazione
Il nuovo crematorio in provincia di Caserta
Entrerà in funzione
a settembre e servirà il litorale Domitio, l’Agro Aversano, il basso Lazio e la periferia nord di Napoli. Sarà
il primo tempio di cremazione della provincia di Caserta. L’impianto, già installato, è un concentrato di tecnologia, frutto di un contratto di concessione sottoscritto tra il Comune e la Service Castel Volturno, società di progetto costituita dall’Ati tra Ipercantieri ed Italimpianti.
La cremazione – dichiara il sindaco Dimitri Russo – è un rito antico, che, negli ultimi anni, si sta diffondendo anche in Italia, con tassi di crescita che in alcune città sfiorano il 40%. La distribuzione geografica degli impianti, però, non è uniforme: esiste un forte divario tra il Nord e il Sud, con Regioni, come la Campania, che hanno un grosso gap da recuperare. E Castel Volturno, da città pioniera, contribuirà a ridurlo”.
Al crematorio saranno affiancati una sala del commiato, vero e proprio fulcro del tempio, e un “Giardino della memoria” per la dispersione le ceneri.
La nostra finalità – aggiunge Giuseppe Scialla, assessore ai lavori pubblici – è quella di poter fornire un servizio di eccellenza. La posizione strategica dell’impianto lo rende in grado di servire i cittadini di una vasta area, che va dal basso Lazio alla periferia nord di Napoli. Chi opterà per la cremazione disporrà di un luogo rispettoso del defunto, dove i familiari potranno rivolgergli l’estremo saluto e riceverne le ceneri”.
Nello stesso complesso,
progettato dalla società di ingegneria Progeca, sarà presente un ufficio amministrativo a cui rivolgersi per gli adempimenti formali e ottenere informazioni.
Per le prenotazioni sarà predisposta anche una pagina web sul sito del Comune, attraverso la quale gli utenti registrati potranno accedere a una serie di servizi aggiuntivi.
L’intervento – conclude l’ingegnere Vincenzo Caputo, amministratore di Progeca – è stato finanziato con il ricorso all’istituto del project financing, quindi senza ricorso a fondi pubblici. Anzi, la concessione rappresenterà un’entrata per il bilancio del Comune, perché il privato riconoscerà un aggio del 6% su ogni cremazioni e sugli altri servizi tariffati”.