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Il crematorio nel bosco

Si trova in Norvegia ed è stato realizzato per dare un senso di apertura e accoglienza a visitatori e operatori.

La cremazione è un rituale molto antico le cui radici sono legate in Norvegia al popolo dei Vichinghi. Questi erano soliti bruciare il defunto su una pira funeraria. L’anima del defunto si elevava quindi verso l’aldilà attraverso la colonna di fumo generata dalla pira.
Oggi i luoghi per il fine vita in Norvegia sono certamente cambiati, ma buona parte della popolazione continua a scegliere la cremazione come modalità più affine alle proprie esigenze.

La Norvegia ospita diversi crematori, uno dei più interessanti sia sotto il profilo rituale che architettonico è senza dubbio il Vestfold Crematorium, realizzato nella città di Sandefjord dallo studio Pushak.
L’idea progettuale si basa sul concetto di apertura: il crematorio, infatti, è un luogo aperto ad accogliere tutti i defunti indipendentemente dalla loro religione d’appartenenza o dalla loro visione della vita. Il rito avviene in totale rispetto e privacy degli utenti e questo è il motivo per cui il Vestfold Crematorium è diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutta la regione.
L’idea di apertura non è rappresentata solo in forma simbolica ma anche e soprattutto in forma architettonica.
Lateralmente, sulle pareti, sono ritagliate delle enormi bucature che mettono in relazione lo spazio interno e lo spazio esterno dell’edificio con una particolare visuale sul bosco circostante. L’ambiente risulta quindi arioso e luminoso mantenendo comunque grande riservatezza.

La struttura

L’edificio è da un lato pensato per ospitare il defunto e accompagnare il dolente in un’esperienza emotiva appagante, dall’altro è progettato per creare spazi dignitosi per il personale che vi lavora. La fusione di questi due elementi dà vita a una struttura imponente a forma di parallelepipedo che si innesta in un’area caratterizzata da una rigogliosa foresta di faggi.
Giocando su una sovrapposizione di pieni e di vuoti gli architetti hanno pensato ad una struttura caratterizzata da grandi finestre che si affacciano proprio sul bosco. Queste grandi aperture sono posizionate sia all’interno delle zone dedicate ai dolenti che nelle aree riservate al personale proprio per creare spazi funzionali e sani per chiunque frequenti l’edificio.
È interessante notare come queste ampie finestre si trovino anche nei locali riservati ai forni.

Generalmente le aree in cui sono posizionati i forni crematori restano nascoste e poco visibili agli utenti. In questo caso invece la logica cambia e le sale di cremazione hanno la stessa visibilità e apertura degli spazi pubblici.
Le aree di accoglienza dei dolenti hanno anche delle porte d’accesso all’esterno tramite le quali si può uscire verso la zona alberata per prendere un po’ d’aria.
Il faggeto, che delimita il sito a sud, ha una funzione di schermatura sonora perché divide il sito del crematorio dall’autostrada. Garantisce privacy e protezione acustica proprio perché è importante mantenere in questo luogo calma, quiete e dignità.

Volumi e materiali

Esternamente il corpo dell’edificio è caratterizzato da diverse altezze delle falde del tetto che riflettono le funzioni interne: le aree che ospitano i forni crematori e quelle che ospitano i dolenti hanno un soffitto più alto. Una dimensione più intima è riservata alle zone destinate al personale.
All’interno del crematorio, per scelta progettuale manca una zona per la cerimonia funebre che viene invece svolta altrove.

Per quanto riguarda la scelta dei materiali, si è cercato di trovare un punto d’incontro tra funzionalità ed estetica. Il mattone è stato scelto come materiale predominante perché regola l’umidità e riduce le emissioni. Internamente, nell’edificio si genera calore per via dei forni, mentre esternamente c’è una forte contrapposizione con il clima rigido caratterizzato da abbondanti nevicate. I materiali utilizzati, quindi, hanno la caratteristica di fornire un consumo energetico ridotto per il raffreddamento. Infine, come soluzione tecnologica interessante si è cercato di sfruttare la quantità di calore in eccesso proveniente dai forni per il riscaldamento.

Il Vestfold Crematorium è organizzato secondo uno schema funzionale che divide l’edificio in tre macroaree:
  1. aree adibite al personale che opera nella struttura,
  2. aree dedicate al dolente,
  3. stanze per la cremazione.
Tutte le aree sono accessibili dai dolenti o dai visitatori e tutte sono pensate come luoghi dignitosi. Lo stesso vale anche per gli spazi di lavoro che hanno standard molto alti sia per quanto riguarda l’illuminazione che l’acustica.
Le aree in cui avviene la cremazione vera e propria, quelle in cui sono posizionati i forni, sono di libero accesso proprio per permettere ai parenti del defunto di assistere liberamente all’inserimento del feretro nel forno se lo desiderano. Inoltre, lo spazio è pensato per facilitare il più possibile il lavoro del personale; per questo motivo è stato progettato uno schema di flussi diversificato per gli addetti ai lavori e per i visitatori, per il trasporto della salma e delle urne cinerarie.
 
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