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Il crematorio di Firenze

In funzione da un paio di anni, l’impianto toscano garantisce efficienza, rispetto dei tempi e massima attenzione per le famiglie colpite da lutto.


Inaugurato a fine 2019, il nuovo polo crematorio di Firenze ha visto la luce dopo una lunga storia progettuale. È infatti il 2002 quando, percepita l’esigenza di un impianto moderno a servizio del territorio, Silve Spa (società che realizza e gestisce infrastrutture di illuminazione votiva e altri servizi cimiteriali), GSC Srl (società di gestione di servizi cimiteriali) e SoCrem Firenze concepiscono un progetto altamente innovativo, che affidano alla società di ingegneria Hydea. Tra i vari iter burocratici e operativi passano però diversi anni (presentazione ufficiale nel 2003, firma della concessione nel 2005, approvazione progetto definitivo nel 2014, approvazione progetto esecutivo e bandi di gara nel 2016) tanto che si arriva alla posa della prima pietra solo nel 2017.

Nonostante il lasso di tempo intercorso tra la il piano iniziale e la sua realizzazione non sia di poco conto, si tratta comunque di un’opera all’avanguardia sia dal punto di vista architettonico che tecnologico, perché concepita fin da subito con un occhio al futuro. La struttura a pianta cruciforme, che si trova nel cimitero di Trespiano alla periferia della città, si sviluppa su tre livelli e si distingue per il design lineare e per l’efficienza dei servizi offerti.

Per conoscerla più da vicino abbiamo intervistato Giacomo Maria Rossi, consigliere delegato di Silve Spa a cui per prima cosa abbiamo chiesto come sia nato il progetto.
Con l’incremento della scelta di destinare le spoglie dei propri defunti alla cremazione, e forse anticipando un po’ i tempi visto che parliamo di quasi vent’anni fa, abbiamo avvertito la carenza sul nostro territorio di un impianto capace di soddisfare questa crescente domanda. Esisteva già un crematorio, ma non certo all’altezza delle attuali esigenze. C’era bisogno innanzitutto di una struttura in grado di abbattere i tempi di attesa; allo stesso tempo era necessario garantire massima dignità al momento dell’addio e offrire alle famiglie ambienti confortevoli e dotati di tutti i necessari servizi. Con il nuovo crematorio questi obiettivi sono stati felicemente raggiunti e oggi assicuriamo l’esecuzione della cremazione il giorno successivo alla prenotazione, grazie anche alla collaborazione diretta con le imprese funebri”.
Ma andiamo nel dettaglio: quali sono le caratteristiche del Tempio Crematorio?
La struttura è molto articolata con un’ampia disponibilità di spazi, a cominciare da un’accogliente zona reception. Sono a disposizione delle famiglie cinque sale espositive di circa 50 mq ciascuna, composte dal locale in cui viene ospitato il feretro e da un salottino adiacente dove i parenti possono raccogliersi nella massima riservatezza. Sono tutte dotate di schermi e impianto audio per poter diffondere immagini e musiche che ricordino la vita del defunto. Volendo, possono essere personalizzate a seconda del culto. Gli arredi sono sobri e moderni, e anche l’illuminazione e le tinte degli ambienti sono state studiate e scelte con cura tenendo conto della delicatezza della funzione del luogo. È inoltre presente una sala polifunzionale di circa 100 mq, adatta anche per le cerimonie: non è infatti rara la celebrazione di riti di commiato, sia laici che religiosi, direttamente all’interno della struttura. Per le salme destinate alla cremazione offriamo un servizio analogo ad una casa funeraria con la possibilità di esposizione a bara aperta. Giunto il momento, il feretro viene avviato direttamente alla cremazione attraverso un percorso dedicato, mentre i familiari possono attendere la riconsegna dell’urna, che avviene nel giro di poche ore, nelle sale espositive o in una delle quattro salette d’aspetto, tutte dotate di monitor per assistere, se richiesto, all’introduzione del cofano nel forno. Nella struttura sono presenti anche diversi locali tecnici, come la grande stanza refrigerata da 36 posti per la sosta dei feretri o quello dedicato alle 18 celle frigorifere. Completa l’offerta alla cittadinanza la messa a disposizione, all’interno dello stabile e nel giardino esterno, di cinerari sia semplici che monumentali, ed inoltre possiamo fornire anche un servizio di dispersione delle ceneri”.
Veniamo ora alla parte tecnica e parliamo dei forni…
Sono due le linee attualmente installate, in grado di gestire anche salme fuori misura e senza limiti di peso. Si tratta del modello Fenice 20 della Vezzani Forni srl, società che è entrata a far parte attivamente del progetto con una quota societaria. Sono impianti di ultima generazione, che garantiscono la completa ossidazione dei prodotti della combustione e di conseguenza l’assenza di fumo nero o di odori sgradevoli. Il rispetto dei limiti alle emissioni in atmosfera è inoltre assicurato dall’installazione di un sistema di abbattimento in grado di contrastare la fuoriuscita degli inquinanti grazie ad un impianto di condizionamento e di abbattimento chimico/fisico costituito da un sistema di raffreddamento, da un dispositivo di iniezione di reagenti e da uno speciale filtro a maniche. Sofisticate tecnologie a prova dei cosiddetti no-crem, che hanno determinato un favorevole accoglimento da parte della comunità, soddisfatta per l’efficienza di un servizio di cui possono disporre piuttosto che inutilmente preoccupata per presunti e pressoché inesistenti danni ambientali”.
Quali i numeri delle cremazioni? E che impatto ha avuto il Covid-19 nell’ultimo anno?
La gestione dell’impianto è iniziata a luglio 2018 con un andamento sempre crescente: nei sei mesi del 2018 abbiamo effettuato 1.137 servizi mentre nel successivo anno 2019 il numero è stato di 3.191. Nel 2020 siamo balzati a ben 5.258 cremazioni, una cifra che, come facilmente intuibile, si è rivelata particolarmente alta per l’aumento della mortalità determinata dalla pandemia e dall’alto numero di richieste pervenute dal Nord Italia a causa della congestione dei forni crematori di riferimento, tanto che nel solo mese di aprile 2020 sono state effettuate quasi 900 cremazioni, in gran parte provenienti da fuori regione. Nel periodo più critico è stato necessario lavorare h24, sette giorni su sette (festivi compresi); nonostante ciò abbiamo sempre garantito ai residenti della nostra provincia la cremazione entro le 24 ore dal conferimento. Anche per questo desidero ringraziare pubblicamente i nostri dipendenti che ci hanno permesso di arrivare a certi risultati”.
Quale futuro prevede per la cremazione?
La scelta della cremazione come metodo alternativo all’inumazione o alla tumulazione è un fenomeno che si sta affermando con sempre maggiore insistenza nel mondo occidentale, tanto che in molti Paesi in un paio di decenni ha ampiamente superato la tradizionale sepoltura. Se poi vogliamo considerare l’accelerazione determinata dal Covid, i costi più contenuti che le famiglie devono affrontare e la difficoltà o la poca predisposizione a recarsi nei cimiteri a far visita alle tombe dei parenti defunti, va da sé che la cremazione diventerà una consuetudine per un numero sempre più crescente di decessi”.
Il Tempio Crematorio di Firenze, ora punto di riferimento per l’intera Regione Toscana, è la realizzazione di un progetto ambizioso che ha comportato un investimento di oltre 11 milioni di euro. Un’opera importante che sarà presto implementata con una terza linea di cremazione e con la realizzazione di nuovi cinerari e sepolcreti.
 
Raffaella Segantin


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