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Viaggio nel Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra, in Sicilia, tra storia e arte ceramica.

Ci mettiamo in viaggio, direzione Sicilia, per scoprire un cimitero unico nel suo genere.

Ci troviamo a Santo Stefano di Camastra, un comune di poco più di 4.000 abitanti affacciato sul mare in provincia di Messina, noto anche come “Città delle Ceramiche”. Un’arte che vanta diversi secoli di storia e che qui si tramanda di generazione in generazione. Un’arte che ha reso questo comune meta privilegiata di turisti e amanti del genere. In tutto il centro, e non solo, è assolutamente impossibile non apprezzare i bellissimi decori in ceramica.

La storia di Santo Stefano di Camastra ha origini antichissime, a tal punto che lo stesso Cicerone, in epoca classica, riporta la presenza di un primordiale centro abitato. Ma fu a partire dal 1668 che la storia della cittadina cambiò, a iniziare dal suo nome. È infatti solo a partire da quell’anno che lo storico borgo, che prima si chiamava semplicemente Santo Stefano, entra nelle grazie del Duca Di Camastra, Giuseppe Lanza Barresi, da cui ne prende il nome. Furono gli stessi Camastra a ricostruire la città, distrutta da una frana nel 1682, e a finanziare la costruzione delle prime botteghe artigiane adibite alla lavorazione della ceramica.

Ed è nel cimitero vecchio di Santo Stefano che si hanno le più alte rappresentazioni di questa antica arte maiolica. Non a caso, proprio pochi mesi fa, questo luogo ha ottenuto un importante riconoscimento. Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, insieme a Intesa Sanpaolo, ha infatti annunciato l’esito dell’undicesima edizione del censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”. Iniziativa che si conferma, ancora una volta, la principale campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del nostro patrimonio artistico-culturale e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo.

Il Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra ha ottenuto il quindicesimo posto nella classifica nazionale ed è arrivato primo in quella regionale, ricevendo un totale di 13.468 voti.

Il cimitero, attivo dal 1878 al 1880 e collocato a pochi passi dal centro storico, è un vero tesoro che racchiude tutta la creatività e la maestria degli artigiani locali. Qui è possibile ammirare il più vasto assortimento di ceramiche pavimentali.
L’unicità di questo museo a cielo aperto è dettata da due caratteristiche del tutto particolari. In primo luogo, vi è certamente la particolarità della struttura delle 96 sepolture presenti, denominata alla cappuccina per via della forma triangolare che ricorda il cappuccio di un frate. E, inoltre, per il rivestimento delle tombe stesse, sapientemente decorate da colorate maioliche, denominate ambrogette, con motivi ornamentali.
All’interno del cimitero sono state ritrovate 75 tipologie di decorazioni diverse, frutto del gusto e della tecnica delle diverse scuole ceramiste della zona.

Si suppone che la particolarità di tali decorazioni abbia avuto origine dai legami commerciali tra gli artisti locali e le popolazioni africane. Sembra infatti che le tombe si ispirino all’architettura di sepolture simili ubicate nelle coste settentrionali dell’Africa, in particolare in Tunisia verso cui, nell’Ottocento, erano frequenti i traffici marittimi per la commercializzazione delle maioliche.

La prima persona a trovare sepoltura nel piccolo cimitero siciliano fu Caterina Greco, la moglie di un marinaio che pare si fosse ispirato proprio ai cimiteri tunisini scoperti durante i suoi viaggi.

Si tratta di un unicum in Italia che ora, grazie al FAI, tornerà a splendere. Dal 2003 quest’iniziativa ha infatti permesso di sostenere interventi in 138 siti in tutta la penisola; luoghi abbandonati e poco valorizzati, ma sicuramente amati dalle comunità locali che li hanno votati permettendone così la salvaguardia.

Ed oggi anche l’amministrazione comunale di Santo Stefano di Camastra si impegna a proteggere il suo antico cimitero. In programma c’è il ripristino di questo luogo di memoria, che in passato è stato vittima di saccheggi. Le sepolture, infatti, originariamente erano completamente coperte di ceramiche, ma a causa del tempo e dell’incuria questo cimitero ha ora necessità di essere sottoposto a lavori di manutenzione, messa in sicurezza e protezione da umidità e intemperie. Il tutto, per renderlo nuovamente fruibile ai visitatori, che potranno così tornare ad apprezzarne appieno la bellezza.
 
Nicole Valeria Bisi

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