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a cura dei Servizi Civici del Comune di Genova

A GENOVA UN MUSEO A CIELO APERTO

Il Cimitero Monumentale di Staglieno

Nel 1835, a seguito dell'editto di Saint-Cloud, che vietava le sepolture nelle chiese e nei centri abitati, venne approvato dal Comune di Genova il progetto per costruire il Cimitero di Staglieno.
La realizzazione del cimitero, già pensato con impostazione ampia e maestosa dal suo primo progettista, l'architetto Carlo Barabino, subì un notevole ritardo a causa della morte dello stesso, avvenuta nell'epidemia di colera del 1835.

Alcuni anni dopo venne incaricato della ripresa del progetto l'architetto G.B. Resasco e nel 1844 ebbero inizio i lavori veri e propri. Il 1 gennaio 1851 si poté procedere alla benedizione della cappelletta mortuaria provvisoria e dare il via alle sepolture.

Staglieno è un cimitero la cui configurazione architettonica riprende, nelle forme di un classicismo maturo, una tipologia piuttosto comune in Europa e in Italia nella metà dell'800. Ciò che tuttavia determina la peculiarità e il fascino di Staglieno è il fatto che l'architettura si fonda con un impianto di tipo naturalistico più comune ai cimiteri della cultura nord-europea: un esempio, il Père Lachaise di Parigi.

Nonostante i numerosi ampliamenti che si sono susseguiti lungo quasi un secolo dalla sua formazione, il Cimitero Monumentale di Staglieno, forte della sua configurazione neoclassica ordinata e centralizzata, è riuscito a mantenere gran parte della sua fisionomia originaria.

Attualmente ha una estensione di 300.000 metri quadrati. Dall'ingresso principale si accede ad una ampia zona rettangolare al cui centro si erge la statua marmorea della Fede, alta 9 metri, dello scultore Santo Varni (1807-1885); sul lato verso la collina una grandiosa scala di marmo larga 22 metri e composta da 77 gradini, pari a 9 metri di altezza, porta alla terrazza superiore dove, al centro, sorge la Cappella dei Suffragi o Pantheon, preceduto da un marmoreo pronao esastilo di stile dorico, fiancheggiato da due statue di Profeti (Giobbe e Geremia) di Giuseppe Benetti (1825-1914).

Nel corso degli anni Ottanta si sentì la necessità di unificare nell'area di Staglieno quei cimiteri di altre confessioni che avevano avuto proprie sistemazioni nelle diverse zone della città, quello degli inglesi, il cimitero protestante, quello ebraico, quello greco-ortodosso, quello israelitico, che sono ubicati nell'ampia zona che si estende dalla Galleria Montino sino a Viale Testero.

All'interno del cimitero trovano collocazione numerose sculture che rappresentano con perfetto parallelismo storico e culturale gli ideali, le vicende, l'idea stessa della vita di una società in ascesa, come quella della borghesia fra Ottocento e Novecento: dai momenti della sua massima crescita, fino alle crisi d'identità che segnano la sua storia negli ultimi decenni dell'Ottocento e nei primi del Novecento.

I linguaggi artistici di oltre un secolo, dal Neoclassicismo al Realismo fino al Simbolismo e al Liberty, al Déco ed oltre vi si sono succeduti, dando vita ad una scuola di scultori le cui opere si sono diffuse ben oltre i confini regionali e nazionali: da Santo Varni a Giulio Monteverde, Augusto Rivalta, Lorenzo Orengo, Federico Fagiani, Domenico Carli, Pietro Costa fino a Edoardo De Albertis e Eugenio Baroni.

Molti sono i personaggi rappresentativi della storia, della cultura e delle arti sia nazionali che locali che hanno trovato sepoltura nel cimitero di Staglieno. Ne indichiamo soltanto alcuni: Mazzini, la cui tomba, che sembra ricavata dalla roccia, è senz'altro la più visitata; Nino Bixio, patriota protagonista della spedizione dei Mille; Mary Constance Wilde, moglie dello scrittore inglese Oscar Wilde; i genitori di Goffredo Mameli, poeta e soldato, autore dell'inno nazionale della Repubblica Italiana; Alfredo Noack, apprezzato fotografo della fine dell'800, sino ai più recenti Gilberto e Rina Govi, attori dialettali genovesi e Fabrizio De André, cantautore genovese.

Il Cimitero Monumentale di Staglieno è senza dubbio l'emblema e l'orgoglio dei cittadini oltre che meta obbligata per artisti e letterati di tutto il mondo; un luogo per definizione dedicato alla memoria ma anche un vero e proprio museo d'arte a cielo aperto. Per preservarne il patrimonio artistico, sono stati promossi interventi di restauro di alcune parti importanti, sia architettoniche che scultoree, quali ad esempio il Porticato Semicircolare ed alcune opere plastiche come le monumentali colonne reggitore e le grandi statue dei profeti Giobbe e Geremia, situate all'esterno del Pantheon o l'imponente statua della Fede.

In questo contesto l'Amministrazione Comunale ha avviato altre iniziative mirate alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico-monumentale sia attraverso la schedatura informatizzata delle opere artistiche, scultoree e architettoniche di Staglieno, sia con la realizzazione, all'interno del Cimitero, della struttura destinata ad ospitare un Centro di Restauro Lapideo per la formazione di operatori in grado di intervenire con competenza e professionalità in azioni di restauro e recupero del patrimonio scultoreo.

Una prima tranche del lavoro realizzato in collaborazione tra i Servizi Civici e il Settore Musei che comprende oltre un migliaio di sepolture, tombe e cappelle, è ad oggi consultabile attraverso una stazione informatica allestita presso il Museo genovese di Architettura e Scultura Ligure di Sant'Agostino.

Nell'ambito delle iniziative culturali volte a favorire una conoscenza il più allargata possibile del patrimonio monumentale di Staglieno il Comune di Genova, in collaborazione con l'Università di Madrid, il Comune di Torino e la città di Dublino, ha realizzato un prezioso volume Arte e Architettura Funeraria (XIX - XX) attraverso il progetto comunitario "Raphael". Il volume offre una visione d'insieme dell'architettura e dell'arte funeraria presenti nelle città coinvolte nel progetto.

Inoltre è disponibile, in italiano, inglese e tedesco, l'agile guida Arte sotto il cielo, che fornisce alcuni cenni sulla storia del cimitero monumentale di Staglieno, segnala le principali opere monumentali, offre indicazioni pratiche e utili per raggiungere il cimitero stesso incoraggiando una fruizione anche come spazio culturale.
Seminario a Stoccolma su nuove tecnologie e cimiteri


Il 30 gennaio scorso il Comitato Direttivo dell'Associazione Europea dei Cimiteri Storico-Monumentali si è riunito a Lubiana. Si è deciso di esaminare le diverse applicazioni delle ICT (Information and Communication Technologies) ai cimiteri europei in un seminario che si terrà a Stoccolma dal 22 al 25 maggio 2003. L'Assemblea Annuale 2003 dell'Associazione si terrà invece a Barcellona dal 23 al 26 ottobre.

Il Direttivo ha preso atto con soddisfazione che i soci dell'ASCE sono già 28, mentre erano 12 i fondatori nel novembre 2001. Ora l'ASCE è rappresentata in 13 paesi europei.

Al riguardo assume particolare importanza l'adesione della National Federation of Cemetery Friends del Regno Unito che, con i suoi 40 gruppi di volontari, di fatto rappresenta l'intera nazione.

Importante è anche l'iscrizione della Università di Genova, che si aggiunge a quella di Colonia, e fa immaginare, visto che altri atenei sono interessati e che molti accademici già fanno parte della vita dell'Associazione, che si possa creare un Club di Ricercatori all'interno dell'ASCE.

Altra decisione molto importante per l'Italia, dove tanti piccoli comuni hanno cimiteri interessanti, è la creazione di tariffe vantaggiose per la loro iscrizione

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