- n. 11 - Novembre 2006
- Cimiteri d'Europa
In Germania
Il cimitero di Mainz
Il cimitero principale di
Mainz è stato fondato 202 anni fa, ma le sue origini risalgono all'epoca pre-romana, visto che nel suo sito furono trovate molte sepolture di quel periodo. Quando le truppe romane costruirono "
Moguntiacum" (
Magonza) nel 17 d.C. facendo di
Mainz la più antica città della
Germania, perfino più antica di
Trier, il posto divenne un sito di sepoltura per i soldati e per i cittadini. Nel primo Medioevo venne scelto come luogo di sepoltura per i vescovi della città, prendendo il nome di "
valle sacra", e la sua importanza crebbe quando, in seguito, il vescovo assunse il ruolo di elettore del Sacro Romano Impero, la carica più importante dopo quella di Imperatore.
Quando
Napoleone conquistò
Mainz, al tempo chiamata
Mayence, il prefetto
Jeanbon St. Andrè decise che bisognava abbandonare l'usanza delle sepolture a ridosso delle chiese e costruire uno spazio adatto a svolgere questa funzione. Questa decisione fu dichiarata legge da
Napoleone per tutte le città francesi: il
cimitero di
Mainz può, dunque, considerarsi il predecessore del
Père Lachaise, costruito un anno dopo. Ancora una volta la scelta ricadde sulla "
valle sacra" che diventò il Nuovo Cimitero. La prima sepoltura risale al 1803.
Quando le forze alleate sconfissero la
Grand Armée,
Mainz divenne una delle fortezze della Confederazione tedesca, con una alternanza di truppe austriache, prussiane, sassoni e dell'Assia. Tutte lasciarono nel cimitero segni evidenti in termini di tombe e di monumenti, come d'altra parte accadde in seguito, durante la Prima Guerra Mondiale, quando Mainz fu occupata dall'esercito francese che includeva soldati marocchini e algerini, i quali, non essendo abituati ad un clima così rigido, subirono un alto tasso di mortalità. Le loro tombe si riconoscono chiaramente poiché sono tutte orientate verso Est. Anche i segni della Seconda Guerra Mondiale sono testimoniati dalle tombe dei soldati e delle vittime delle bombe che colpirono la città il 27 febbraio del 1945.
Nelle immediate vicinanze del cimitero principale si trova il nuovo cimitero ebraico, fondato nel 1881, che continua la storia di quello antico che risale all'anno 1000 e che testimonia una vivace presenza ebraica in città.
Il cimitero non riflette solamente le travagliate vicende militari susseguitesi, ma mostra anche le tracce della nascita della
middle class dopo la sconfitta di
Napoleone e, in seguito, i cambiamenti avvenuti dopo la Seconda Guerra Mondiale quando un'area venne destinata alla sepoltura dei professori dell'Università appena ricostruita e quando
Mainz divenne
capitale della
Renania Palatinato.
Sebbene la città abbia perso nel tempo gran parte della sua importanza, industriali, scienziati, musicisti, scrittori e politici furono seppelliti nel cimitero, spesso in tombe sontuose le cui rovine, oggi protette, sono le maggiori attrattive del cimitero: tra queste vanno ricordate in particolare le tombe di
Kupferberg e di
Henkel (entrambi fra i più importanti produttori tedeschi di vino frizzante), e di
Schott, uno dei maggiori editori di spartiti musicali del mondo.
Il cimitero, come fosse una vetrina, mostra i cambiamenti di una città che ha subito almeno dieci dominazioni diverse da quando lo stesso è stato fondato: questo ne fa un caso europeo e un esempio classico dei mutamenti legati alla storia del Vecchio Continente, ben testimoniata dalle tombe che si sono conservate durante gli ultimi tre secoli. Troviamo una grande varietà di stili: dalle semplici tombe in arenaria ai monumenti funebri barocchi e rinascimentali, dalle tombe Art Nouveau e neoclassiche ai più recenti monumenti moderni e post-moderni.
Il cimitero fu impostato come i cimiteri-parco dei giorni nostri. Nei suoi due chilometri quadrati di estensione vi sono molte specie di alberi e di piante. Ancor oggi vi avvengono le sepolture. Tra le attività più recenti va segnalata l'esposizione del cancello d'ingresso originale,
l'Aureus, datato 1826, e la costruzione di una zona di sepoltura destinata ai bambini morti prematuri, il "
Giardino della Stella".