- n. 10 - Ottobre 2007
- Eventi
I cimiteri? Perdersi e lasciarsi guidare
Su Raisat Extra la serie televisiva che ci porta a visitare le tombe illustri.
Quella sua affascinante voce da bambina, una voce inventata, mi aveva trascinato al Campo Verano. Chi l'aveva sentita parlare con la sua voce normale diceva che non era per niente attraente. Ma lei,
Marilyn, ne aveva creata una quasi balbettante e seducente allo stesso tempo. E la sua doppiatrice,
Rosetta Calavetta, era stata brava quanto Marilyn a creare quelle sonorità infantili quando il sesso è ancora gioco. Cercavo la data di nascita della Calavetta e non riuscivo a trovarla da nessuna parte. Ho chiesto a un vecchio attore che mi ha detto: "
Vieni con me al cimitero. Mi sono imbattuto proprio l'altro giorno nella sua tomba". L'ho seguito. Ho scoperto che perdersi nelle città senza tempo e lasciarsi guidare da chi ha conosciuto sepolti che forse non sono mai morti era qualcosa di molto appagante. Ho ideato una serie televisiva dal titolo
Extraterreni per il canale
RaiSat Extra, un viaggio attraverso i cimiteri monumentali italiani e stranieri, giardini pieni di vita, di memoria e di emozioni a portata di mano, in compagnia di guide speciali che hanno conosciuto, o solo amato per affinità, le persone altrettanto speciali che ora riposano.
Ho chiesto a
Massimo Cacciari di farmi da guida a
San Michele in Isola, a
Venezia, e a
Giorgio Albertazzi al
Père-Lachaise di
Parigi. Le due puntate si vedranno il
2 e il
3 novembre a mezzanotte sul
canale 120 di
Sky (
RaiSat Extra).
Poi sono stata al
cimitero monumentale di
Milano con l'architetto
Gae Aulenti, a quello di
Torino con
Piero Chiambretti, alla
Certosa di
Bologna con
Pupi Avati, alle
Porte Sante di
Firenze con il politologo
Giovanni Sartori, al
cimitero degli inglesi con l'astrofisico
Magherita Hack, a quello di
Napoli con
Toni Servillo, al
Verano di
Roma con
Elio Pandolfi, al cimitero di
Mosca con il giornalista
Demetrio Volcic.
A
Los Angeles ho realizzato la quindicesima puntata (in onda
domenica 4 novembre su
RaiSat Extra all'
una di notte) e sono andata a trovare
Marilyn Monroe che riposa in un fazzoletto di terra tra i grattacieli, il piccolo cimitero di
Westwood Memorial Park.
La guida a Los Angeles è
Gabriele Muccino che con il suo primo film americano
The Pursuit of Happyness ha incassato 130 milioni di dollari e che ora si appresta a girare
Seven Pounds, sempre con lo stesso protagonista
Will Smith.
Passeggiando a
Hollywood Forever, il cimitero delle star a
Santa Monica, dove in ogni angolo giganteggia la collina con la famosa scritta bianca, incontriamo i sepolcri di
Rodolfo Valentino,
John Huston,
Tyrone Power,
Victor Fleming,
Hattie Mc Daniel, la governante devota Mamy di
Via col Vento, la biondina di
King Kong Fay Wray,
Douglas Fairbanks (fondatore insieme a Chaplin, Mary Pickford e David Griffith della
United Artists), la bionda esplosiva
Jayne Mansfield, l'attore
Peter Finch, e il cantante del gruppo rock
Johnny Ramone.
Hollywood significa "
bosco di agrifogli" e Muccino racconta cosa punge qui: le bugie. "
È un luogo dove c'è molta insicurezza - dice -
perché i film costano molto e questo è un sistema che non perdona. Chi ha successo viene venerato, ascoltato, pagato, ma chi smette di avere successo viene declassato, licenziato, dimenticato. È un sentimento della morte continuo".
Muccino racconta del suo esordio, all'età di vent'anni, con un cortometraggio dal titolo
Nina in cui volle che sua nonna fingesse di essere morta, spiega il fascino per un regista di poter raccontare quello che nessuno ha mai potuto verificare, l'aldilà per l'appunto, rivela i suoi maestri, italiani e americani, le loro tecniche, le scelte di un copione ed elenca gli attori che per lui hanno quello che in America chiamano
Something Extra. Inoltre si entusiasma di fronte al sistema di produzione americano e spiega, motivandola, la sua delusione di fronte a quello del cinema italiano: "
In Italia purtroppo c'è un modo di affrontare il cinema che è un po' cialtronesco e lo dico avendo diretto quattro film, con la consapevolezza, quindi, di conoscere da dove viene quella sorta di faciloneria. Viene dal fatto che non si crede nei film che si fanno. La troupe non crede nei film che sta realizzando. I film spesso vanno male. E a parte i casi in cui io sono diventato protagonista in quanto un mio film è diventato popolarissimo, prima di allora io facevo film con queste troupe che erano impigrite, annoiate e molto disincantate. Non condividono il progetto fino in fondo". Davanti alla lapide rosa di
Hattie Mc Daniel Muccino ricorda quanto ancora sia persistente oggi il tabù del razzismo.
La puntata di
Extraterreni si snoda attraverso il racconto di altre star del cinema mondiale che riposano in altri cimiteri:
Billy Wilder,
Burt Lancaster,
Jack Lemmon,
Dean Martin,
John Cassavetes,
Walter Matthau,
James Stuart,
Walt Disney,
Humphrey Bogart,
Errol Flynn,
Spencer Tracy,
Bette Davis,
Buster Keaton,
Stan Laurel,
Frank Sinatra. Si chiude con un pensiero di
Jeanne Moreau: "
Tutti siamo fatti di polvere di stelle, è dimostrato, siamo acqua e minerali. Non dobbiamo avere paura della morte". E Muccino recita le parole di
Somewhere over the Rainbow come fosse una poesia.
Valeria Paniccia