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Dimmi dove abiti e ti dirò come te ne andrai

La mappa di quattro fra le cause principali di morte per fasce d'età elaborate dall'Istat su base provinciale.

A cavallo dell’estate l’Istat – l’Istituto Italiano di Statistica -  ha pubblicato un rapporto sulle misure del benessere (BES), evidenziando la situazione non solo regione per regione ma anche provincia per provincia.In generale lo studio conferma la tendenza dei due anni precedenti che hanno segnato un miglioramento in molti ambiti, anche se persistono significative differenze territoriali sia nei livelli che nelle dinamiche.Tali diseguaglianze a volte si connotano come veri e propri divari strutturali tra il Nord e il Sud della Penisola, che mettono in evidenza situazioni economiche, stili, tenori di vita e mentalità diverse.  Il documento contiene anche alcune tavole relative alla mortalità e anche in questo caso sono presenti rilevanti difformità tra le varie zone d’Italia.

Partendo da queste tabelle, Infodata, il blog del Sole 24 Ore che analizza i fatti attraverso i numeri, ha realizzato alcune mappe da cui si evince con un solo colpo d’occhio quale sia l’andamento delle varie cause di morte nelle diverse province italiane, essendo rappresentate in modo crescente con tonalità che vanno dal celeste al blu i territori nei quali l’incidenza è inferiore alla media e dall’arancione al rosso quelli in cui è superiore, mentre il grigio denota la corrispondenza con il dato nazionale.

Sono stati presi specificatamente in considerazione quattro fattori di particolare rilevanza: la mortalità infantile e gli incidenti stradali, per quanto riguarda la fascia più giovane di età, i tumori per gli adulti e le malattie legate alla demenza senile per la popolazione più anziana. Vediamo ora di analizzarli brevemente nel dettaglio.

Mortalità infantile

Relativamente alla mortalità infantile, le notizie sono più che confortanti essendo il numero dei decessi neonatali, già fortunatamente molto basso, in ulteriore calo. L’ultimo dato, che risale al 2014, vede 2,8 decessi su 1000 bambini nati vivi contro i 3,8 del 2004. Alla Calabria spetta il record negativo poiché tutte le sue province presentano numeri superiori alla media nazionale, con Cosenza in testa che ha registrato un tasso di 5,8 decessi.

Incidenti stradali

Sconsigliato mettersi alla guida se ci si deve spostare in provincia di Vercelli, è qui infatti che si registra il numero più alto di mortalità per incidenti stradali: nel 2016 si sono registrati 2,6 decessi ogni 10.000 abitanti fra i giovani in età compresa tra i 15 e i 34 anni, a dispetto di una media nazionale dello 0,7. A voler esser obiettivi nel caso delle vittime della strada non è possibile identificare una vera e propria area geografica di maggiore incidenza, i dati testimoniano un andamento a macchia di leopardo.

Tumori

È invece più chiara la mappa che riguarda i decessi per patologie oncologiche nella popolazione adulta compresa tra i 20 e i 65 anni. La media nazionale parla di 9,0 morti ogni 10.000 persone, limite che viene superato, come ci si può aspettare, nelle zone più inquinate o dove la cura e la prevenzione per queste malattie è più scarsa o meno efficiente. Fa impressione osservare come l’area della cosiddetta “terra dei fuochi”, tristemente nota per i roghi di rifiuti, coincida puntualmente con una maggiore incidenza di decessi per cancro: 11,4 nel napoletano e 11 nella provincia di Caserta, un triste primato che viene condiviso anche con la provincia di Carbonia-Iglesias. Ad avvalorare la tesi della tossicità dell’aria quale principale causa della presenza di malattie tumorali in quella fascia compresa tra le province di Napoli e Caserta, è la constatazione che la confinante provincia di Isernia, evidentemente lontana a sufficienza dalla zona incriminata, con una media dello 0,7 si colloca abbondantemente al di sotto dei parametri a livello nazionale.

Demenza senile

I dati lo attestano chiaramente, si invecchia decisamente meglio al Centro-Sud, rispetto al Nord d’Italia. Il numero dei decessi su scala nazionale causati da demenza senile o da altre patologie del sistema nervoso è di  27,9 ogni 10.000 residenti over 65 (dati rilevati nel 2014) e a meno che non si abiti in provincia di Pordenone, unica eccezione di una mappa che divide in modo inequivocabile lo Stivale e a cui spetta la palma per il tasso più basso (18,4),  la media si alza nelle regioni del Nord, arrivando anche a 38,7 nella provincia di Treviso, e si abbassa notevolmente nel Mezzogiorno con in testa le cifre confortanti delle province di Isernia (19,1) e di Cosenza (19,2). In controtendenza la Sardegna che presenta numeri superiori alla media, ma qui è doveroso applicare una diversa chiave di lettura; in questo caso bisogna tenere in considerazione che, com’è noto, nell’isola risiede una delle popolazioni più vecchie del mondo e va da sé che le patologie legate all’età si presentano in numero più consistente. Grazie ai progressi della medicina, che negli ultimi anni sta investendo molto sulla ricerca finalizzata alla cura delle malattie neurodegenerative dell’anziano, dopo aver raggiunto il punto massimo nel 2012, la mortalità per queste patologie sembra essere in recessione. Una buona notizia che ci fa ben sperare per il nostro futuro.

 
Raffaella Segantin


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