- n. 6 - Novembre/Dicembre 2014
- Architettura
Le Case Funerarie
Caratteri psicologici e percettivi dello spazio
Da un punto di vista sociale la Casa Funeraria ha il ruolo di determinare un nuovo approccio al concetto di morte, soprattutto in quelle culture in cui tale concetto rappresenta ancora un tabù. Intesa come luogo di passaggio, quindi, va a modificare il complesso delle relazioni tra gli individui e il sistema della ritualità: ecco perché bisogna predisporre uno spazio che abbia le caratteristiche adatte per assolvere ad una funzione così importante.
Da qui deriva l’impossibilità di definire una modalità univoca di progettazione in relazione ad un contesto sociale generalizzato. Il superamento del lutto avviene in maniera differente a seconda del tessuto sociale e ambientale in cui l’individuo è cresciuto ed in cui risiede. Così come a seguito di un evento luttuoso il ruolo del terapeuta è quello di aiutare i dolenti a superare in modo “sano” un evento sconvolgente, compito del progettista è quello di realizzare un luogo adatto alla migliore gestione psicologica di tale evento.
La qualità dello spazio in cui avviene questo passaggio simbolico e psicologico è strettamente legata alla percezione dei fruitori e le modalità in cui gli stimoli esterni trasmettono input al cervello possono essere una interessante chiave di progettazione. Comprendere in che modo le forme, la luce ed i colori propongono impulsi attraverso il sistema nervoso è utile per realizzare uno spazio a misura del dolente, in cui sia possibile trovare risposte positive alla condizione di disagio che si sta vivendo.
Luce, colore e materia potrebbero essere quindi il punto d’inizio di una progettazione basata sui risultati della elaborazione neuronale: al lavoro di altri specialisti che hanno il compito di valutare come si comporta il cervello e quali sollecitazioni recepisce proprio nel momento della condizione del lutto, l’architettura dovrà invece rispondere progettando un luogo “importante” perché ricco di un valore aggiunto, il benessere fisico e mentale dell’individuo che ne usufruisce.
Miranda Nera