- n. 7/8 - Luglio/Agosto 2011
- Il pensiero di...
“L’ultimo capostazione”
Terracielo è un progetto che ha radici lontane nel tempo. Già nel 1991, dopo aver visto, viaggiando con la mia famiglia, le esperienze maturate in altri Paesi, l’idea di realizzare una struttura per il commiato prese forma nella mia mente. Proprio nei giorni scorsi ho avuto modo di ritrovare le ricevute originali delle raccomandate postali con le quali sollecitavo alle autorità competenti pareri e autorizzazioni per poter avviare l’opera. Oggi finalmente posso dire di avere realizzato un sogno che ho condiviso con mia moglie Aldina, con le mie figlie Elisabetta e Daniela, con mio genero Flavio Zuccolo. Un sogno che è un importante traguardo professionale per chi, come me, opera da oltre quarantacinque anni nel settore delle Onoranze Funebri.
Mi sono occupato di migliaia di funerali, da quello delle persone più semplici a quello di uomini illustri e famosi in tutto il mondo. Non posso non rendere omaggio alla memoria del Maestro Luciano Pavarotti di cui mi onoro di essere stato amico ed al quale ho sempre raccontato questa mia ambizione ricevendone l’affettuoso incoraggiamento.
Mi piace immaginarmi come “l’ultimo capostazione”, colui il quale saluta nel massimo decoro, con dignità e con riservatezza, chi parte per l’estremo viaggio. Terracielo Funeral Home vuole essere lo spazio del commiato che offre ad ogni persona, secondo i mezzi di ciascuno, la possibilità di esaudire le esigenze concrete che si manifestano al momento del decesso. Una funzione sociale al servizio di tutti i cittadini per un luogo che, pur nelle difficoltà emotive di un evento luttuoso, aiuti a ritrovare serenità e pace.
Gianni Gibellini