- n. 7/8 - Luglio/Agosto 2012
- Legale, fiscale
Lavoro
Cosa cambia dopo la "Riforma Fornero"
Il 3 luglio 2012 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la così detta “Legge Fornero” che riforma notevolmente il mercato del lavoro. Le modifiche introdotte sono di ampio raggio e riteniamo utile riepilogare le novità di maggiore interesse.
A partire dal 2013 la legge riduce sensibilmente la deducibilità per le auto aziendali e per i relativi costi di mantenimento (benzina, assicurazione, spese di manutenzione, ...), passando dall’attuale 40% al 27,5% per i mezzi che non sono utilizzati esclusivamente come beni strumentali, mentre per quelli concessi in uso ai dipendenti la deducibilità scende dal 90% al 70%.
Novità anche per le aziende che assumono lavoratori con contratti a progetto. La norma prevede, a partire dal 18 luglio, limitazioni per il datore di lavoro che intenda recedere da questo tipo di contratto: questo potrà accadere solo nelle ipotesi di giusta causa o di mancata idoneità professionale che pregiudichi la realizzazione del progetto. Nel caso in cui il collaboratore svolga mansioni affidate anche a dipendenti, verrà assimilato a quest’ultimi rendendo necessaria l’assunzione. Ciò non vale quando il progetto richiede una elevata professionalità.
Stretta anche alle “false partita Iva”, così definita nel caso in cui esistano almeno due fra le seguenti condizioni:
• la collaborazione abbia una durata complessiva superiore a 8 mesi in un anno;
• il corrispettivo costituisca più dell’80% del fatturato;
• il lavoratore disponga di una postazione fissa presso una delle sedi del committente.
La norma non vale per i soggetti iscritti ad ordini professionali ed entra in vigore dal 18 luglio 2012 per i nuovi contratti e dopo 12 mesi per quelli in corso.
Cambia anche l’apprendistato: tale contratto dovrà avere una durata minima di 6 mesi, salvo naturalmente attività stagionali od altre eccezioni. Fino al 18 luglio 2015 si potranno inserire apprendisti con una quota del 30% rispetto ai rapporti stabilizzati negli ultimi tre anni, ovvero si potrà assumere un’apprendista ogni due lavoratori assunti, mentre dopo tale data la quota sale al 50%, ovvero si potrà assumere un apprendista ogni lavoratore assunto.
Il costo del lavoro incide molto sui bilanci aziendali. Consigliamo quindi al lettore, per non commettere errori di valutazione, di richiedere ai propri consulenti maggiori informazioni sulla materia.
Claudio Leuzzi