Non sono mai più stato così felice come quella sera che ho deciso cosa fare del mio corpo dopo la morte. Era stato un parto difficile, combattuto com'ero tra la mia cultura profonda, che mi spingeva a farmi seppellire, e i miei terrori, che venivano attenuati solo dal pensiero di essere cremato.
"I morti devono conservare una identità e avere un luogo dove andarli a trovare", mi dicevo. "Meglio farsi seppellire sotto terra, in un bel cimitero, in una bella tomba, con una bella foto". Ma il pensiero di essere mangiato dai vermi… . "No, meglio farsi bruciare lasciando detto di spargere le ceneri nel mio mare preferito". Farsi imbalsamare era la soluzione giusta: i vermi non mi avrebbero mangiato e avrei mantenuto le mie sembianze! Ma riuscii a deciderlo dopo un anno! Certo, se fossi morto prima…
Un anno d'inferno, un anno passato a contrastare l'argomento più insidioso: ma chi credi di essere, un Faraone?
La conclusione a cui ero arrivato alla fine era che i Faraoni si facevano imbalsamare per altri motivi, soprattutto perché credevano di essere Dei e non potevano certo decomporsi. Certo, ci sarebbe stato il problema di dove tenermi, ma mi ero messo d'accordo con mia figlia per occupare un angolino della nostra casa in campagna, fuori dalla portata dei bambini. Forse, però, ci misi tanto a decidere perché pensare al destino del mio corpo mi faceva pensare che dovevo morire; e non avrei potuto morire finché non avessi deciso!
I guai cominciarono dopo. Se ci si vuole fare imbalsamare, non solo nessuno lo sa più fare, ma non lo si può neppure fare!
Consultai gli antichi testi degli egizi e andai a parlare con moltissimi maghi che pretendevano di conoscere le antiche saggezze e le antiche pratiche. Ma erano tutte millanterie. Promossi un movimento che presentò in Parlamento una legge di iniziativa popolare per legalizzare l'imbalsamazione. Ma maggioranza e opposizione bollarono come retrograda e incivile la proposta. Qualcuno addirittura chiese di arrestarmi in quanto pericoloso mestatore di popolo.
Un vero inferno!
Poi, per fortuna, ho trovato un libro che mi ha fatto tornare la felicità nonostante abbia dovuto rinunciare all'imbalsamazione: ora ho le prove che al momento della morte il corpo si trasforma in energia cosmica e che ciò che resta è solo apparenza! Il cadavere è un guscio vuoto che si può abbandonare al suo destino qualunque esso sia: che se lo mangino i vermi o che si trasformi in polvere bruciandolo, che si riconosca il suo sembiante o meno, che importa!
C'è solo un'altra piccola cosa che mi disturba: come farò a riconoscere mia figlia quando, morendo, si trasformerà anche lei in energia cosmica e mi raggiungerà?