- n. 2 - Febbraio 2007
- Il pensiero di...
L'annosa questione degli elenchi telefonici...
Come sempre, ad inizio anno
Seat ci consegna due volumi che ben conosciamo: le
pagine bianche (elenco telefonico alfabetico) e le
pagine gialle (casa oppure lavoro). La nostra categoria è tra quelle che più investono in questo tipo di pubblicità.
Chi scrive opera in Emilia Romagna, e più precisamente nella provincia di Modena; quindi mi riferisco al nuovo elenco telefonico di tale provincia.
Sfogliando i volumi Comune per Comune ho notato la presenza di una marea di imprese funebri; la cosa mi ha incuriosito, anche perché a noi impresari non può certo sfuggire una nuova apertura commerciale nel settore.
Leggendo bene i nomi, ma soprattutto gli indirizzi, ci si rende subito conto che le imprese sono sempre le stesse, ma che hanno inserito la propria pubblicità in Comuni ove non hanno alcuna sede commerciale aperta al pubblico e quindi alcun recapito telefonico sul posto. Ditte che hanno una unica autorizzazione in un unico Comune, si ritrovano inserite in quasi tutti i Comuni della provincia.
Sappiamo benissimo che con l'entrata in vigore della Legge Regionale dell'Emilia Romagna 19/2004, è sufficiente l'autorizzazione rilasciata da un solo Comune che valuta i requisiti per operare in altri nell'ambito regionale, inserendo nel proprio organico un dipendente con funzioni di addetto alla trattazione degli affari per ogni sede secondaria.
Ma dov'è fisicamente questa sede? Esiste davvero? È aperta al pubblico? C'è una concessione edilizia in merito alla agibilità? L'impresa paga i tributi in questo Comune?
Seat, fra i requisiti essenziali per poter fare l'inserzione, non richiede tutt'ora il possesso dell'autorizzazione comunale?
E che dire poi dei tanti "appaltatori comunali" che inducono i lettori dell'elenco telefonico a pensare che solo questi sono "autorizzati" ad eseguire funerali, trasporti e quant'altro, sapendo benissimo che con l'entrata in vigore della Legge sopra citata è stata abrogata la privativa sui trasporti funebri?
Perché ciò accade è fin troppo chiaro. Chi si inserisce in questo modo, lo fa in base ad un simile ragionamento: "
spendo duemila euro in quel Comune, magari lì opera una sola impresa e forse non è simpatica a tutti; basta che una famiglia mi contatti ed io, con il funerale, già recupero buona parte della spesa. Considerando che l'elenco telefonico rimane nelle case almeno un anno ... il gioco è fatto".
È pure scandaloso che imprese che hanno cessato l'attività, o addirittura ceduto la stessa, ricompaiano con il "vecchio nome" tutti gli anni, traendo in inganno l'utente che crede ancora di rivolgersi a chi curò le esequie della povera nonna, venti anni fa!
Ciò accade nella civilissima provincia di Modena, ma probabilmente è una prassi consolidata anche in altre regioni; ecco perché ritengo l'argomento interessante per tutti gli Operatori.
Questa rivista, apprezzata da molti e prodiga di argomenti sempre interessanti, può, con l'aiuto delle
Federazioni nazionali, chiarire l'argomento con
Seat, affinché non abbiano a ripetersi queste squallide manovre che agli occhi dei cittadini portano solo discredito alla categoria. Chiaro che poi ognuno si tutelerà in ogni sede come riterrà più opportuno. In altre occasioni sono intervenuto su
Oltre Magazine e sempre ho trovato spazio e ricevuto risposte esaurienti: mi auguro che questa consuetudine sia ancora una volta mantenuta.
Mi sia concesso un doveroso ringraziamento ad
Antonella Angela Nardi e a
Maria Angela Gelati, che mi hanno avuto come allievo e proposto come docente ai corsi di formazione professionale, regalandomi una bellissima esperienza vissuta sia dietro i banchi che in cattedra! Come libri indispensabili per ogni impresario, assolutamente da leggere, in qualità di docente ho suggerito all'Ente "
All'ombra dei dolenti" (volume già in dotazione ai corsi professionali) e a tutti gli operatori funebri "
Il dito nella piaga", del collega con la "c" maiuscola
Alfonso De Santis di Foggia che saluto caramente e di cui ricordo con nostalgia le appassionate rubriche che ci regalava mensilmente su questa rivista.
Grazie per l'ospitalità.
Rocco Paltrinieri
Facciamo nostra e giriamo alle Federazioni Nazionali, Federcofit e Feniof, l'ipotesi di valutare e di discutere con Seat la stesura di un codice di regolamentazione delle inserzioni pubblicitarie sugli elenchi telefonici che sia, per il cittadino, garanzia assoluta di una informazione corretta, trasparente ed esaustiva.Carmelo Pezzino