- n. 6 - Novembre/Dicembre 2016
- Attualità
L'ultimo addio alle celebrità
Per la scomparsa di tanti personaggi famosi sia nel nostro Paese che nel mondo, qualcuno ha definito
il 2016 un
“anno horribilis”. In effetti forse più di ogni altro anno, questo che sta per finire
ha registrato un triste lungo elenco di dipartite illustri. Ricordiamo, a livello internazionale, il genio del rock David Bowie, il musicista Keith Emerson, la pop star Prince per finire, sempre rimanendo nel campo musicale, con il decesso del grande cantautore e poeta canadese Leonard Cohen, senza dimenticare altre figure leggendarie come Mohamed Ali, il campione del pugilato che rimarrà per sempre nella storia di questo sport. Fra i connazionali insigni che ci hanno lasciato, rammentiamo fra tutti il Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il filosofo Umberto Eco, il politico promotore di tante battaglie sociali Marco Pannella, la regina dei salotti Marta Marzotto, il simpatico Carlo Pedersoli alias Bud Spencer, la bravissima Anna Marchesini, il campione calcistico Cesare Maldini, il premio Nobel Dario Fo e ancora Paolo Poli, Giorgio Albertazzi, Marina Malfatti, Silvana Pampanini, Ettore Scola, Gianroberto Casaleggio, Ettore Bernabei… e, notizia di questi ultimi giorni in cui stiamo scrivendo questo articolo, l’oncologo di fama mondiale Umberto Veronesi. Un duro colpo per il mondo della cultura italiana che in pochi mesi ha perso tanti nomi importanti che, per la loro notorietà, facevano in un certo qual modo parte del nostro quotidiano. La loro scomparsa ha commosso e addolorato tutti noi e, dalle pagine della nostra rivista, vogliamo ricordarli dedicando a tutti loro un sentito pensiero di addio.
Abbiamo visto dalle immagini in televisione o dalle foto sui giornali alcuni momenti delle celebrazioni funebri che li hanno accompagnati nel loro ultimo viaggio. È incredibile pensare come in un lasso di tempo così breve (pochi giorni al massimo) si possano organizzare cerimonie altamente complesse che prevedono la gestione di migliaia di persone, oltre che di autorità e di personaggi del jet set nazionale e non solo.
Ne abbiamo parlato con
Andrea Cerato della San Siro di Milano che in questi ultimi mesi
ha avuto l’incarico di svolgere le esequie, fra gli altri, di
Umberto Eco,
Gianroberto Casaleggio,
Cesare Maldini,
Dario Fo e
Umberto Veronesi.
Come tutte le cerimonie, anche i funerali, pur seguendo degli schemi similari, hanno caratteristiche peculiari che li rendono momenti unici, soprattutto quando si tratta di accompagnare persone celebri. Una differenza fondamentale viene definita fin da subito con la scelta del tipo di celebrazione, ovvero se religiosa o laica.
Quali sono le caratteristiche fondamentali di un
funerale laico?
Il funerale laico – precisa Andrea Cerato – avviene in luoghi pubblici e ciò implica una maggiore partecipazione: per Umberto Eco si è trattato del Castello Sforzesco, a Dario Fo è stata riservata Piazza Duomo, mentre l’estremo saluto al professor Veronesi è avvenuto nella Sala Alessi a Palazzo Marino (sede del Comune di Milano, ndr). In tutti i casi va seguito un iter istituzionale dettato dall’ufficio cerimoniale del Comune, che tiene in debito conto l’importanza sociale del personaggio. Il protocollo, prevede una introduzione da parte del Sindaco e a seguire gli interventi delle varie autorità in ordine di importanza. Solo in un momento successivo la parola viene data ai parenti e/o agli amici, secondo un ordine stabilito dai familiari. Il tutto può essere anticipato o seguito da brani musicali, anche questi decisi dalla famiglia. Al di là di queste direttive di carattere generale, sussistono ovviamente delle variabili pressoché infinite, ad esempio il funerale di Dario Fo ha avuto un’impronta estremamente popolare, si è trattato di una cerimonia condivisa con i cittadini e i tanti fan giunti da ogni dove, culminata con l’intervento della banda, mentre l’omaggio ad Umberto Veronesi ha seguito criteri più sobri con una commemorazione più raccolta.
Religioso o laico che sia, sta di fatto che la gestione dell’ultimo addio alle persone che per i loro talenti e i loro meriti si sono distinte nella vita acquisendo fama e popolarità, è un’operazione molto delicata e complessa che richiede una struttura solida ed efficiente in grado di far fronte a qualsiasi tipo di problematica e garantire al contempo precisione, tempismo e una indiscussa altissima professionalità.
Raffaella Segantin