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Domande e risposte sulla donazione

Svoltosi a Bologna il 2 dicembre 2023, il convegno “I volti della donazione” ha permesso di fare chiarezza sul tema.

L’idea di organizzare il convegno “I volti della donazione” nasce da molto lontano.

Nel 2017 SO.CREM Bologna ha stretto un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna volto all’approfondimento e alla promozione del Programma di Donazione del Corpo Post Mortem. Da quel momento, abbiamo dedicato diversi articoli al tema della donazione del corpo e i nostri soci hanno iniziato a porci molteplici domande, non solo su come si diventa donatori del corpo post mortem, ma anche sulla donazione di organi e di sangue.

Ci siamo quindi resi conto che la donazione è un argomento di cui si continua a parlare troppo poco, soprattutto quando riguarda il post-mortem. Grazie al convegno e alla preziosa partecipazione di AVIS e AIDO Provinciali Bologna e del Centro di Anatomia dell’Università di Bologna, siamo riusciti davvero a chiarire le modalità operative per diventare donatori e soprattutto abbiamo messo in risalto l’essenzialità della donazione.

Abbiamo scoperto, ad esempio, che il sangue non è riproducibile in laboratorio e che servono da due a dieci sacche di sangue in caso di incidente (e fino a 40 per un trapianto di cuore o di fegato). Abbiamo anche scoperto che non c’è un’età massima per diventare donatori di organi, perché è il medico che decide se un organo è espiantabile oppure no, quindi anche chi ha cento anni può essere donatore di organi. E poi abbiamo potuto chiarire che sì, è possibile donare l’intero corpo, affinché i futuri medici possano provare tecniche/interventi/procedure su un cadavere e non su un manichino, garantendo una sicurezza sempre maggiore in sala operatoria.

È stata davvero un’occasione unica: di informazione, formazione, interscambio e soprattutto abbiamo potuto parlare a una platea formata anche da giovani studenti; dato da non sottovalutare per una società di cremazione. In chiusura, ci tengo a ringraziare Oltre Magazine per la sensibilità dimostrata verso il tema della donazione e per averci concesso spazio per affrontare l’argomento.

Ma entriamo ora nel dettaglio del tema con una serie di domande e risposte.
Come fare per diventare donatori di sangue?
Per diventare donatori di sangue, bisogna essere sottoposti a una prima visita medica, che valuta lo stato di salute della persona interessata. Per fare questo, si può contattare AVIS telefonicamente, oppure usare il sito per fissare già l’appuntamento.

E di organi?
Prima di tutto sfatiamo una falsa credenza: la donazione degli organi non avviene in automatico. Nel nostro Paese non esiste il silenzio-assenso, perché la Legge 1 aprile 1999 n. 91, artt. 4 e 5 non ha trovato attuazione. Per questo motivo è necessario dichiarare esplicitamente il consenso oppure il dissenso alla donazione degli organi.
Per diventare donatori di organi, si deve:
  1. dichiararlo presso l’ufficio anagrafe del Comune di residenza al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità;
  2. oppure compilare e firmare il modulo AIDO (se si è in possesso dello SPID o della firma digitale, si può fare tramite il sito, altrimenti presso una delle sedi dell'associazione);
  3. oppure compilare e firmare l’apposito modulo presso la propria Azienda Sanitaria Locale di riferimento.
Tramite questi tre metodi, la volontà di essere donatori di organi viene registrata nel Sistema Informativo Trapianti ed è consultabile direttamente dai medici in caso di necessità.

Se non si lascia alcuna dichiarazione in merito?
Saranno i congiunti (nell’ordine: coniuge, convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori) a decidere per il defunto; una scelta non certo semplice, che può creare anche attriti tra i famigliari, oltretutto in un momento così delicato come la morte di un proprio caro.

A quale età posso essere un donatore?
Il sangue può essere donato da uomini e donne di età compresa fra i 18 e 65 anni (60 per le donne), che pesino almeno 50 Kg e godano di buona salute (sarà una visita medica e controlli costanti a determinare se lo stato di salute consente la donazione).
Per gli organi e per il corpo, basta essere maggiorenni e non ci sono ulteriori limitazioni: si può diventare donatori di organi e del corpo anche a cento anni. Saranno poi i medici che decideranno se gli organi e il corpo del donatore sono nelle condizioni per essere donati.

Ma davvero è possibile donare il proprio corpo?

Sì, oltre agli organi, è possibile donare il corpo per fini didattici e scientifici. Il corpo resta in donazione per un periodo massimo di un anno, poi viene accuratamente ricomposto e restituito alla famiglia, all’interno della stessa cassa con cui è stato trasportato al centro di donazione. Il corpo verrà quindi tumulato, sepolto o cremato sulla base delle volontà del defunto. A Bologna, il centro di riferimento per la donazione del corpo è il Centro di Anatomia dell’Università, al quale ci si può rivolgere per qualsiasi richiesta di informazione. Prima della donazione, se la famiglia lo richiede, è possibile svolgere la cerimonia funebre.

Come si diventa donatori di corpo?
Le “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post-mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica” (legge 22 dicembre 2017, n. 219), all’art. 4, prevedono tre diverse forme per manifestare la volontà di donare il proprio corpo:
  • atto pubblico
  • scrittura privata autenticata
  • scrittura privata consegnata personalmente dal disponente presso l’ufficio di stato civile del proprio comune di residenza.
La legge 10 febbraio 2020, n. 10, invece, indica che la dichiarazione deve essere consegnata all’azienda sanitaria di appartenenza, che provvede a trasmetterne telematicamente i contenuti informativi alla banca dati nazionale, nella sezione “disposizioni sull’utilizzo del proprio corpo e dei tessuti post mortem”.
Le AUSL, però, al momento non sono attrezzate per ricevere queste dichiarazioni, perché la banca dati ancora non esiste (nonostante fosse prevista già nella legge del 2017). Si consiglia quindi di depositarle o da un notaio oppure presso l’ufficio di stato civile del proprio comune di residenza, che ha accesso alle banche dati delle DAT e della donazione degli organi.
Attenzione! Nelle dichiarazioni di donazione del corpo è obbligatorio per legge indicare un fiduciario: a lui/lei spetta il compito di comunicare l’esistenza del consenso specifico al medico che accerta il decesso. Una volta informato, il medico identificherà il centro di riferimento più vicino al quale conferire il corpo, attraverso una banca dati del Ministero della Salute.
Senza un fiduciario, non è possibile diventare donatori del corpo e non è possibile donare il corpo dopo la morte.

Chi è già donatore di organi, può donare anche il proprio corpo?
Certamente. La scelta di donare il proprio corpo è perfettamente compatibile con l'iscrizione alle associazioni dei donatori di organi. Al momento del decesso, la possibilità di donare il corpo piuttosto che gli organi dipende da una serie di circostanze (luogo del decesso, causa di morte, durata dell’arresto cardio-circolatorio); sarà il personale sanitario a valutare e a optare per una delle due scelte.
 
Alice Spiga (direttrice SO.CREM Bologna)

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